L‘alveare è una vera e propria fabbrica naturale dal quale raccogliamo non solo il prezioso miele delle nostre api, ma numerosi altri prodotti ricchi di virtù.
Uno di questi è il propoli, una sostanza resinosa che le api raccolgono da alberi e piante.
Etimologia
La parola propoli si pensa che derivi dal greco “pro” che significa “davanti” e “polis” che significa “città”. Infatti, questa sostanza è utilizzata, in parte, per creare barriere di difesa immediatamente dietro l’entrata dell’alveare. Ha anche altri e numerosi scopi come vedremo in seguito.
Provenienza
Il propoli è raccolto dalle api bottinatrici sulle gemme e sulla corteccia di molti alberi: il pioppo, la betulla, l’ontano, il pino, l’abete, la quercia, etc. Ma come viene raccolto il propoli dalle api? Un passo di Waltraud Meyer forse può aiutare a capire la straordinaria abilità di questi insetti:
” Dopo aver usato le antenne per scoprire la parte più interessante, la bottinatrice di propoli aggredisce la sostanza resinosa con le mandibole; poi, a testa alta, si tira indietro fin quando la piccola parte di propoli si allunga, si trasforma in un filo e si rompe. Infine con l’aiuto delle zampe trasporta la particella di resina in una cestella da polline“.
Il propoli viene raccolto nelle ore più calde della giornata, quando la temperatura è superiore ai 20° e le resine sono malleabili. In genere le api raccolgono il propoli dopo il grande flusso mellifero, da giugno fino alla fine della stagione apistica, quando cominciano a prepararsi per l’invernamento.
Il ruolo del propoli nell’alveare
Come già accennato il propoli ha lo scopo di creare una barriera di difesa all’interno dell’alveare. oltre a questo, però, le api utilizzano questa sostanza per sigillare le fessure dell’alveare, per chiuderlo ermeticamente e mantenerne l’equilibrio termico, per “sterilizzare” le celle in cui l’ape regina deporrà le uova, per “imbalsamare” altri animali che invadono l’alveare. Quest’ultima attività è molto utile nel caso di intrusi di grandi dimensioni impossibili da trasportare all’esterno. Ricoprendoli di propoli le api fermano il processo di decomposizione che potrebbe creare un serio problema sanitario per l’intera famiglia.
Composizione del propoli
Il propoli è composto da resine e balsami, cera, sostanze volatili tra cui oli essenziali, da polline e per il resto da materiali organici tra cui i flavonoidi, pigmenti vegetali presenti nelle piante che nell’uomo svolgono un’azione batteriostatica e antifungina.
Il propoli nella cura dell’uomo
Il propoli ha dimostrato le seguenti attività:
- antiossidante;
- batteriostatica e battericida;
- antimicotica;
- cicatrizzante;
- protettiva sulla circolazione;
- antidepressiva;
- curativa per le patologie del cavo orale.
Per questo lo troviamo impiegato per la risoluzione di problemi dermatologici (macchie della pelle, dermatiti, eczemi, etc); per malattie da raffreddamento; per problemi digestivi, ulcere e acidità di stomaco; per migliorare la risposta immunitaria dell’organismo; per la cura del mal di denti; per la cura di piaghe, ferite e tagli; per risolvere problemi femminili legati a sindromi premestruali o a funghi e irritazioni della cervice e del collo uterino.

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